H.I.M. incoronato
croce etiope

Selassie e la Bibbia

Con il termine etiopico “Metzhaf Qeddus” (letteralmente “Libro Santo”), che corrisponde a ciò che nella tradizione occidentale si indica con la parola “Bibbia” (dal greco Biblia, ovvero “libri”), si definisce l’insieme dei Testi concepiti e compilati per diretta ispirazione divina, la Parola Perfetta che Dio ha suggerito ed affidato ai suoi profeti affinché essi la comunicassero all’umanità per la sua redenzione ed edificazione. Assieme alla tradizione orale, ovvero ai divini insegnamenti ed esperienze che si tramandano vocalmente di generazione in generazione e che sono custoditi dalla Chiesa dei fedeli, essa costituisce la verità rivelata dal Creatore e i principi che regolano il Sacro Patto tra Lui e i Suoi figli, che è nostro dovere osservare per la salvezza e la pace del Creato.

Per comprendere il valore della Scrittura nella cultura Rastafari, non vi è modo migliore che ascoltare la Parola del Re dei Re Qadamawi Haile Selassie, che per noi ha la medesima dignità e profondità del testo evangelico, in quanto proferita dal medesimo Dio e Cristo. Dinanzi ai membri dell’Istituto Biblico di Addis Abeba, costruito per Suo Ordine, Egli dichiarò nel 1967:

In Etiopia abbiamo una delle versioni più antiche della Bibbia, ma per quanto antica possa essere, in qualsiasi lingua possa essere tradotta, la Parola resta una ed unica. Essa trascende tutte le frontiere degli imperi e tutte le concezioni della razza. Essa è eterna. 
Ricorderete certamente, leggendo gli Atti degli Apostoli, di come Filippo abbia battezzato il funzionario etiope; è il primo Etiope ad aver seguito Cristo ed a partire da quel giorno la parola di Dio ha continuato a crescere nel cuore degli Etiopi. 
Da bambino, ho appreso con tutte le mie forze ad amare la Bibbia ed il mio amore per essa è cresciuto con il tempo. Attraverso tutti i miei problemi ho trovato in essa un infinito conforto. “Vengano a Me tutti coloro che sono vessati ed oppressi, Io darò loro riposo”. Chi può resistere ad un tal invito, ricco di compassione? 
A motivo di questa personale esperienza con la Bibbia, ho compreso che tutti i miei compatrioti dovessero condividere questa benedizione e che leggendola avrebbero trovato la verità essi stessi. E’ per questo che ho commissionato una nuova traduzione dalla nostra lingua antica nella lingua che i giovani come gli anziani sono in grado di comprendere e parlare. 
Oggi l’uomo vede tutte le sue speranze ed aspirazioni crollare davanti ai propri occhi, è perplesso e non sa dove si dirige. Deve comprendere che la Bibbia è il suo rifugio ed un fondamento per tutta l’umanità. In essa, egli troverà la soluzione alle proprie difficoltà presenti ed una guida per le proprie azioni future; senza accettare in piena coscienza la Bibbia ed il suo grande messaggio, nessuno può sperare di salvarsi. 
Quanto a Me, Io Mi Glorifico nella Bibbia.

Da questo denso discorso, possiamo trarre diverse importanti riflessioni sulla natura della Scrittura Santa, che è giusto affrontare in questa sede per una migliore comprensione dei nostri fondamenti spirituali.

1) In Etiopia abbiamo una delle versioni più antiche della Bibbia…

L’Etiopia custodisce un’antichissima versione della Bibbia, frutto della arcaicità e continuità storica che contraddistingue la Nazione, unica al mondo, testimone privilegiata di tutte le fasi della vita religiosa del genere umano e della sua civiltà:

Si ricorda nella storia che l’Etiopia, un’isola di Cristianità, abbia prima ricevuto l’Antico Testamento, e in seguito il Nuovo Testamento prima della maggiorparte dei paesi del mondo. Quando, nei tempi dell’Antica Alleanza, essa ricevette la Legge, e quando, nei tempi della Nuova, essa ricevette il Vangelo, ci si assicurò che le Scritture fossero tradotte nell’antico linguaggio del Ge’ez. 
(Qadamawi Haile Selassie, Selected Speeches pag. 616-618)

Questa versione della Scrittura non è soltanto il prodotto diretto della storia della fede, ma anche l’espressione delle verità eterne con un linguaggio semitico, israelita, nato armonicamente dall’ebraico, che ci permette di cogliere il senso, la profondità e il suono originale del testo. La Bibbia etiopica è quindi per noi un punto di riferimento essenziale per la comprensione di ciò che le popolazioni straniere hanno mescolato a culture deboli e tradotto con linguaggi e strumenti logici pagani, corrompendo il significato iniziale parallelamente allo stesso smarrimento della dottrina ortodossa e delle sue ricchezze.

Infatti, seppur il Signore ci abbia rassicurato in questo stesso discorso riguardo all’universalità delle traduzioni bibliche, che preservano la sostanza del Messaggio Divino, più forte di ogni loro imperfezione, tuttavia troviamo spesso in Occidente interpretazioni scorrette di significati e strutture sintattiche, oppure manipolazioni capziose di particolari, comunque importanti per una meditazione più precisa sulla fede. La traduzione è infatti un’interpretazione linguistica influenzata dalle nostre visioni teologiche, e l’allontanamento dalla fede originaria delle varie Chiese ha determinato inevitabilmente la perdita della comprensione originaria del testo. La Bibbia tradizionale ge’ez e la sua traduzione in amarico, stampate entrambe per ordine di Sua Maestà Imperiale durante il Suo Regno, rappresentano perciò una parte essenziale della rivelazione Rastafari, che permette all’uomo di superare la confusione culturale presente nelle varie cristianità in competizione, e di giungere alla perfetta visione del Libro Santo, preservato e interpretato in purezza. 

Seppur uno studio più avanzato e filologicamente rigoroso richieda la consultazione della Bibbia etiopica, è comunque possibile reperire un testo fondamentalmente corretto anche presso ambienti spirituali non-rastafariani, essendo il medesimo tramandato dagli originali ebraici e greci e universalmente adottato dalle Chiese Apostoliche. 

2) La Parola resta una ed unica….Essa è eterna.

La Scrittura è la manifestazione storica di una Parola che, come abbiamo letto, si pone aldilà di ogni determinazione e vive nell’eternità, possedendo dunque un carattere Divino. Secondo la teologia ortodossa, adeguatamente illustrata dall’Apostolo Giovanni nel Primo Capitolo del Suo Vangelo, Il Verbo di Dio è infatti l’Ipostasi Divina ed eterna del Figlio, che si fa presente nel tempo e nella carne in Cristo, ed è possibile affermare che la Bibbia, come verità proferita e “incarnatasi” nella Scrittura, sia un’immagine, un’icona di questo mistero, e ciò ci incoraggia ad offrirLe alto onore e venerazione.

I due piani fondamentali del significato biblico, corrispondenti alla stessa natura di Cristo (Divinità e Umanità), così come dell’essere (Cielo e Terra) e dell’unità individuale (Spirito e Corpo), sono rappresentati dal Simbolico e dal Letterale. Così come il corpo è il primo ad essere percepito, al senso letterale si giunge per constatazione, essendo questo il significato immediato delle espressioni bibliche, e così come il corpo cela l’immagine dello spirito, allo stessa maniera la lettera cela il simbolo che si penetra per mezzo dell’interpretazione, essendo questo il loro significato “mediato”: ugualmente, la finalità della Parola può essere indirizzata alla sfera spirituale e teologica o a quella storica e materiale. Questi diversi piani conoscitivi sono assolutamente complementari e costituiscono un’unità indivisibile, essenziale per una comprensione integrale della fede: per questa ragione, certe tendenze occidentali volte ad annientare il senso letterale a favore di un allegorismo dominante sono considerate dalla nostra tradizione gravi deviazioni dottrinali.

La Scrittura custodisce sempre un messaggio perennemente compiuto, che sgorga dalla Bocca immacolata del Dio che non conosce ombra di mutamento, e non risulta mai obsoleta, indipendentemente dai cambiamenti del mondo e delle sue condizioni. Essa è infatti capace di rinnovarsi ed attualizzarsi continuamente a contatto con nuovi tempi e nuove situazioni, e di rivelare nuove profondità alle nostre ri-letture nel tempo, mostrando un potenziale espressivo inesauribile. Scaturendo dalla conoscenza assoluta del Dio senza tempo, essa è inoltre capace di dominare completamente i tempi della storia, di esprimere con esattezza storica, a dispetto di ciò che alcuni razionalisti predicano, imputandogli una natura “mitologica”, la sostanza ed i dettagli degli eventi dell’antichità più remota, ma allo stesso tempo di conservare una perenne carica profetica, che fa si che immagini e contenuti riferiti al passato abbiano anche una proiezione futura:

“Noi stimiamo la Bibbia al di sopra di ogni altro libro. In essa conosciamo gli eventi del passato e apprendiamo quelli del futuro”
(Qadamawi Haile Selassie, Inaugurazione edificio Bible Society, 1972)
3) Da bambino, ho appreso con tutte le mie forze ad amare la Bibbia ed il Mio amore per essa è cresciuto con il tempo….

Il processo di crescita dell’umanità, similmente a quello dell’individuo, è costituito da tappe diverse, a cui corrispondono differenti possibilità espressive ed esigenze: esiste un’infanzia, un’ età adulta, ed un’anzianità non soltanto nell’esistenza del singolo, ma anche in quella collettiva delle civiltà e dei popoli. Come un Padre amorevole fa con il proprio figlio, la Parola Divina accompagna la nostra crescita personale e il progresso storico dell’umanità, ponendosi in modo corrispondente al nostro linguaggio, alle nostre potenzialità di comprensione e alla gradualità del nostro perfezionamento morale, e rispondendo pienamente ad ogni necessità. La lettura ed interpretazione della Bibbia, per giungere ad una piena saggezza, non dovrebbe mai prescindere dalla Sua evoluzione comunicativa nella storia, sebbene l’esistenza di diversi stadi non possa essere utilizzata a pretesto per negare l’assoluto valore di verità del Messaggio e la santità dei suoi modelli.

Entro il profilo individuale, è importante comprendere come la Bibbia debba essere presente nella nostra vita sin da bambini e proposta ai nostri figli come strumento educativo centrale, leggerla nel rispetto della nostra maturità, senza avventurarsi nella comprensione delle parti più complesse e con intelligenza “didattica”, e non credere mai che vi siano parti totalmente esaurite nella loro rivelazione, poiché la nostra crescita permette l’emersione di messaggi sempre nuovi.

4) la Bibbia è…un fondamento per tutta l’umanità. Senza accettare in piena coscienza la Bibbia ed il suo grande messaggio, nessuno può sperare di salvarsi.

Il valore della Scrittura, pur essendo il prodotto di una specifica cultura ed etnia, non può essere confinato ad un luogo ed un ambiente storico, essendo la parola di Colui che ogni luogo riempie, e che è l’origine di ogni razza e tradizione. Essa è una parola valida per tutti i popoli e le condizioni locali, e pronunciata per unificare tutti i regni della terra nella Salvezza Universale. Il suo potere di edificazione supera anche i limiti delle tradizioni religiose, facendone un testo fruibile da tutti e assolutamente imprescindibile per un’adeguata conoscenza di Dio e di sé stessi. Se si pensa che il più grande culto extrabiblico della storia, l’Islamismo, fa continui riferimenti nel Corano alla narrazione biblica e si pone in continuità culturale con essa, si comprende anche come lo studio della Bibbia sia essenziale per la comprensione del pensiero e della pratica religiosi nella loro umana generalità.

5) Attraverso tutti i miei problemi ho trovato in essa un infinito conforto…In essa, egli troverà la soluzione alle proprie difficoltà presenti ed una guida per le proprie azioni future.
Tutte le Antiche Scritture furono compilate per la nostra istruzione, affinché attraverso l’incoraggiamento che ci offrono, possiamo preservare la nostra speranza con forza. 
(Qadamawi Haile Selassie, Selected Speeches pag. 616-618)

E’ scritto nella Legge: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio“. La lettura dei testi ispirati deve essere perciò considerata come un banchetto spirituale, come assunzione di un alimento essenziale per la propria sussistenza ed assimilazione della verità divina, che diventa così una parte di noi e della nostra energia vitale. La lettura delle Sacre Scritture è un dialogo con Dio, che giunge misticamente nei momenti stabiliti dalla Sua prescienza, ci permette di sciogliere con certezza e solidità i nodi della nostra esistenza e di contemplare una direzione, un orizzonte per il nostro cammino che, altrimenti privo di riferimenti, ci condannerebbe alla solitudine, alla paralisi esistenziale ed alla perplessità fallimentare. E’ essenziale comprendere come la lettura del Libro Santo non sia un mero esercizio intellettuale e non miri all’astratta erudizione, ma santifichi concretamente la nostra spiritualità e struttura, e influenzi in maniera determinante il nostro destino e successo morale.

6) “Vengano a Me tutti coloro che sono vessati ed oppressi, Io darò loro riposo”. Chi può resistere ad un tal invito, ricco di compassione?

Nel momento in cui ci accostiamo alla Parola di Dio, noi ci avviciniamo a Dio stesso, e per rendere una tale esperienza degna e fruttuosa, dobbiamo farlo con uno spirito moralmente adeguato all’autorità divina, non adottando lo stesso approccio che ci lega ai libri comuni. La Bibbia invita all’ascolto e all’umiltà, e richiede la coscienza della propria umana debolezza, il desiderio sincero della Salvezza e la sottomissione a Dio per penetrarne i misteri e viverla autenticamente: si apre questo Libro per ricevere un dono, una rivelazione, per apprendere e non per criticare, misurare o calcolare. Quest’ultimo metodo, promosso dai materialisti, non può che giungere a conclusioni che tradiscono le finalità originali della Scrittura, poiché senza rispettarne la sacralità e superiorità diventiamo anche completamente indegni della sua verità.

7) E’ per questo che ho commissionato una nuova traduzione dalla nostra lingua antica nella lingua che i giovani come gli anziani sono in grado di comprendere e parlare…
Poiché desideriamo che la luce che giunge dalla Scritture possa brillare per tutti, questa Bibbia è stata rivista e stampata per Nostro comando e volontà nel 31° anno del Nostro Regno.
(Qadamawi Haile Selassie Selected Speeches pag. 616-618)

Considerando le ricchezze della Scrittura qui evidenziate, la sua lettura, a dispetto di quanto è stato insegnato da certe tradizioni cristiane iper-clericali, non è un dominio esclusivo dei sacerdoti o delle “alte cariche” della Chiesa, ma un dovere generale di tutti i fedeli, che devono conoscere le volontà e le leggi di Dio per preservare fede e rettitudine. Di fianco ad un rapporto con Dio mediato dal sacerdozio e dalla liturgia, deve sussistere anche una relazione personale, diretta e intima, che porti alla costituzione di una chiara e consapevole individualità e cultura spirituale, e che deve essere alimentata dalla lettura costante della Santa Parola.

Gran parte delle debolezze di questa società deriva proprio da un dominio esclusivamente clericale della conoscenza teologica e scritturale, e non è un caso che il più importante movimento critico e scismatico della Chiesa Latina, quello Protestante, sia nato proprio con l’impegno di divulgare e diffondere una Letteratura Sacra che, ad esclusivo appannaggio della casta sacerdotale latina, era da essa liberamente manipolata per giustificare crimini ed eccessi. La volontà di Sua Maestà di introdurre le moderne tecniche di stampa per la diffusione capillare del Libro Santo, e la loro traduzione nel linguaggio popolare, è un simile impegno all’insegna della coscienza e della trasparenza, ed è da noi ribadito con forza.

E’ tuttavia importante che questa legittima libertà individuale e intellettuale sia bilanciata dalla volontà di evitare soggettivismi interpretativi che prescindono dall’insegnamento della tradizione, affidata da Cristo ai suoi Apostoli, e conducano a conclusioni assurde e immorali. Per una lettura corretta del Testo direttamente ispirato secondo linee ortodosse, è necessario studiare i libri del Canone Ecclesiastico Etiopico e ascoltare l’insegnamento dei Santi Padri e Dottori della Chiesa Etiopica. La loro autorità è considerata secondaria e derivata rispetto a quella biblica, poiché approfondiscono e spiegano il Libro Santo: nella loro opera vi è un maggiore lavoro umano e l’ispirazione è “indiretta”, ma sono una cosa sola con la Bibbia, che in essi si rivela e spiega correttamente.

8) Io mi glorifico nella Bibbia.

Come abbiamo già evidenziato, la Bibbia è un’immagine del mistero cristico, e per questo anche una delle testimonianze più importanti della Sua manifestazione. Secondo la tradizione ortodossa, ogni verso e pagina della Scrittura, anche le parti apparentemente più distanti e astratte, parlano di Lui e profetizzano in vista della Sua Venuta, che è il culmine e la pienezza del Piano Divino. Riproponendo lo schema dei due livelli biblici di significato, questa profezia può essere di due tipi: letterale, nel momento in cui il testo descrive direttamente un aspetto cristologico, oppure allegorica, nel momento in cui lo esprime “corporalmente” attraverso le immagini e le opere dei personaggi e degli elementi narrativi. 

Il Canone Biblico

Considerando la composizione estremamente complessa e variegata della Bibbia, che è per definizione una raccolta di testi che attraversano tutte le epoche e che sono stati compilati in diverse aree geografiche da autori differenti, è molto importante una riflessione sulla sua precisa composizione, quello che viene generalmente definito Canone, ovvero ciò che regola la sua struttura e stabilisce quali testi includere e quali escludere. Secondo la tradizione etiopica, la Bibbia è composta da 81 Libri, provenienti da ambienti storicamente autentici, ortodossi e custodi di dottrine ortodosse. E’ possibile contare gli 81 libri biblici in maniera differente, secondo il diverso grado di autorità dei testi, e per questo si parla di un canone stretto, che raccoglie soltanto libri di ispirazione diretta, e di un canone largo, che include anche libri secondari ma fondamentali, come il cosiddetto canone ecclesiatico, contenente regole di amministrazione della Chiesa e di interpretazione teologica. Il Canone stretto, l’unico propriamente biblico, è presente nella versione della Bibbia stampata per ordine di Sua Maestà e con la Sua approvazione, ed è così composto:

Antica Alleanza – 54 Testi:

Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, Giosuè, Giudici, Ruth, I e II Samuele, I e II Re, I e II Cronache, Giubilei, Enoch, Ezra, Neemia, Apocalisse di Ezra, I Esdra, Tobia, Giuditta, Ester, I II e III Maccabei, Giobbe, Salmi (+ Salmo 151), Proverbi I parte (Messale), Proverbi II parte (Tagsas), Sapienza, Siracide, Cantico dei Cantici, Ecclesiastico, Isaia, Geremia, Baruch, Lamentazioni, Ezechiele, Daniele (+ Susanna), Osea, Amos, Michea, Gioele, Obadia, Giona, Naum, Habacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia.

Nuova Alleanza – 27 Testi:

Vangelo di Matteo, Marco, Luca, Giovanni, Atti degli Apostoli, Lettera ai Romani, I e II Corinzi, Galati, Efesini, Filippesi, Colossesi, I e II Tessalonicesi, I e II Timoteo, Tito, Filemone, Ebrei, I e II Pietro, I II e III Giovanni, Giacomo, Giuda, Apocalisse.

Sebbene ogni singolo testo biblico possieda una sua struttura, storia e finalità comunicativa specifica, fattori che meritano di essere considerati per cogliere pienamente il suo senso, è importante tuttavia non destrutturare l’unità del Libro Santo e non isolare innaturalmente il suo contenuto analizzandolo senza alcuna attenzione verso l’insieme. Quando il Signore fu interrogato dal dott. Osvald Hoffman, nel 1968, riguardo ai passaggi della Scrittura più significativi per Lui, Egli affermò: 

Nutro il più profondo rispetto per la Bibbia nella Sua interezza. Riconosciamo il nome legittimo che la Bibbia porta (Libro Santo). Si può osservare che in tutti i periodi dell’Antico Testamento, al tempo dei Patriarchi, dei Re e dei Profeti furono compiute grandi opere miracolose. Ugualmente, il tempo in cui il Nostro Signore in persona diede ordine di recarsi in tutto il mondo e predicare è altresì di alto valore. Pertanto, Matteo, Marco, Luca e Giovanni – i quattro Vangeli in cui i detti di Nostro Signore sono riportati – sono pilastri per tutti gli uomini sulla terra. Di conseguenza, la Bibbia non dovrebbe essere tagliata in porzioni.

La Bibbia, secondo il Signore, è composta dall’Antico Testamento (Alleanza) Ebraico e dal Nuovo Testamento Cristico, costituendo un’unità indissolubile. Queste due parti sono perfettamente unificate come Principio e Compimento, e sono dotate del medesimo valore, in quanto non vi è l’una senza l’altra. Qualunque concezione teologica che voglia considerarsi realmente biblica deve tener conto della Scrittura nella Sua interezza, e i tentativi occidentali di creare artificialmente delle predilezioni, parlando di un “Dio dell’Antico” distinto dal “Dio del Nuovo”, sono per noi riproposizioni di vecchie eresie ampiamente confutate dai padri. Così come il nostro Re, noi confidiamo completamente nella pari veridicità delle due parti, rispettiamo con la medesima attenzione i precetti della Legge e del Vangelo, e offriamo pari venerazione ai santi dell’epoca antica e nuova.

Biblioteca di Selassie

A differenza del canone cattolico comunemente circolante, nel Canone promulgato dal Re dei Re sono presenti i libri di 1 Esdra, Apocalisse di Ezra, Giubilei, Enoch Etiopico (da non confondere con I Segreti di Enoch), il Salmo 151 e i tre Maccabei Etiopici, totalmente diversi dai due libri omonimi presenti nella Bibbia romana, che al contrario non compaiono nel canone ortodosso. Questi testi, spesso definiti dai religiosi occidentali “apocrifi” e privi di ispirazione divina, sono tuttavia un essenziale prodotto della civiltà ebraica, abbondantemente citati nella letteratura neo-testamentaria e significativamente presenti nella formazione teologica della prima Cristianità.

Alla Letteratura Ebraico-Cristiana deve poi essere aggiunta la predicazione di Sua Maestà, raccolta in testi di autenticità storicamente provata, su cui spiccano per ovvie ragioni quelli curati e pubblicati ufficialmente dal Governo Imperiale. Essi rappresentano la “Seconda Parte” del Nuovo Testamento in Cristo, si occupano principalmente di moralità politica e di sistemi sociali, in accordo con la nuova missione regale del Signore, e sono spiegati e approfonditi dai testi curati dai Suoi ministri.

In questa sezione ci occuperemo della descrizione specifica del contenuto e della storia di questi testi, anche di quelli secondari e derivati, distinguendoli secondo la loro appartenenza alle varie fasi storiche della Rivelazione: Antica (Ebraismo), Nuova (Cristianità) e Nuovissima Alleanza (Rastafari).

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